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Se anche tu sei alla ricerca di informazioni per trovare una soluzione ai consumi (ed ai costi) di energia della tua casa ed hai pensato ad un isolamento termico dall’interno sei nel posto giusto, continua a leggere questo post.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una forte spinta verso la riqualificazione energetica degli edifici, culminata con l’incentivo del Superbonus che premia in modo specifico gli interventi per la coibentazione termica degli involucri: ormai tutti abbiamo compreso quanto sia importante curare le prestazioni termiche delle nostre case.
In questo articolo vogliamo approfondire e condividere con te quali sono le strategie che permettono con un investimento contenuto di ottenere i migliori risultati in vista dell’inverno.
Sentiamo spesso parlare di cappotto termico riferito all’esterno, ed il motivo principale è che si tratta di un intervento con il quale non si sottrae spazio all’interno e contestualmente si rinnova la facciata dell’edificio.
Tuttavia l’isolamento termico più efficace è quello realizzato verso il lato caldo degli ambienti: il cappotto si può realizzare all’interno ed esistono molte soluzioni che ora approfondiamo.
Per prima cosa è importante capire che isolando dall’interno avrai un beneficio immediato: il calore generato dai radiatori non verrà trasmesso ai muri, ma troverà subito uno strato isolante che opporrà una migliore resistenza alla sua dispersione (R è la resistenza termica, un parametro che indica la capacità del materiale di trasferire energia in relazione al suo spessore ed alla sua conducibilità termica).
Una parete isolata dall’interno ti darà una sensazione di calore anche al semplice tatto: il comfort dell’isolamento interno è infatti immediato e qualsiasi materiale isolante potrà darvi un risultato migliore di quello che attualmente percepisci dalla muratura.
Il tempo che impiegherai a portare l’ambiente alla giusta temperatura sarà inoltre ridotto: questo è un aspetto da non trascurare per chi ha la necessità di scaldare solo in alcuni momenti della giornata oppure solo per brevi periodi (come succede per le seconde case).
Le pitture termoisolanti rappresentano la soluzione più rapida e facile da realizzare, ma ovviamente non potrai aspettarti un risultato misurabile. Lo spessore di applicazione infatti è di pochi decimi di millimetro e quindi la resistenza R sarà veramente ridotta. Tuttavia potrai beneficiare della capacità di questi prodotti di riflettere il calore, per cui sfrutterai l’effetto dell’irraggiamento verso l’interno, lavorando quindi su una delle 3 componenti dell’energia termica (che ricordiamo si trasferisce per conduzione, per convezione e appunto per irraggiamento). Solitamente consigliamo questo tipo di intervento quando l’ambiente è interessato dalla formazione di muffa a causa della presenza di ponti termici (trovi qui un approfondimento).
Non trattiamo in questa sezione i rasanti nanotecnologici ed i pannelli sottovuoto (vaku) in quanto la documentazione a supporto di questi prodotti e le modalità con qui vengono presentati non ci hanno mai permesso di qualificarli tra i prodotti per l’utilizzo professionale.
Passiamo ora ai veri e propri materiali isolanti adatti alla realizzazione di un cappotto interno.
Il cappotto interno può essere realizzato in modo tradizionale (incollato e rasato) oppure a secco (con struttura e rivestimento). Se hai problemi di spazio e di lavorazione il cappotto tradizionale rappresenta per te la soluzione migliore.
Puoi scegliere tra tante tipologie di pannelli (EPS, XPS, poliuretano, pannelli minerali, etc..) con spessori differenti, tenendo presente che per migliorare la resistenza R della tua parete dovrai valutare la conducibilità termica (lamda, è un valore che trovi in tutte le schede tecniche con l’unità di misura W/mK, ad esempio 0,035 W/mK) e lo spessore.
Lambda e spessore sono parametri direttamente proporzionali nel calcolo della R resistenza termica, per cui se scegli un pannello con una migliore conducibilità termica (quindi con un valore più basso) potrai diminuire lo spessore del pannello della stessa percentuale di differenza tra due valori lambda di riferimento.
Esempio:
Lana = 0,038 W/mK
EPS = 0,031 W/mK (conducibilità termica migliore)
Differenza tra i valori: circa 20%
Se scegli un pannello di lana da 6 cm oppure un pannello in EPS da 5 cm (il 20% di spessore in meno) otterrai una resistenza termica R equivalente.
Se la tua domanda a questo punto è “quale spessore dovrei utilizzare” ti rispondiamo che in assenza di un’analisi energetica dell’intero involucro non è possibile darti una risposta corretta. Tuttavia considerando che non stai affrontando una riqualificazione energetica completa e che quindi non devi rispettare i valori minimi imposti dalle normative per accedere ai bonus fiscali, la buona notizia è che qualsiasi spessore ti permetterà di ottenere un risultato positivo.
Se invece la tua domanda è “quale è il materiale più idoneo” ti basterà valutare sulla base di quello che può farti più comodo in questo momento: il prezzo del materiale, la reperibilità, la facilità di posa, lo spessore..senza preoccuparti eccessivamente della capacità isolante del materiale, poiché in ogni caso non sarai in grado di quantificarla.
Se per esempio hai a disposizione solo 2 centimetri di spazio, potrai cercare il materiale con la migliore conducibilità termica ma con un prezzo ed una disponibilità accessibile: non sprecare tempo e soldi in soluzioni troppo particolari, perché ti accorgerai che anche con soluzioni più semplici avrai migliorato sensibilmente la situazione.
Esempio?
Spesso ci chiedono soluzioni con pannelli in Aerogel o con pannelli sottovuoto, ma preferiamo orientare i clienti su soluzioni più semplici e dai costi inferiori, come i pannelli in polistirene espanso estruso: facili da applicare e da lavorare, economici, performanti e disponibili sul mercato. La composizione a celle chiuse dell’XPS li rende inoltre impenetrabili al vapore, per cui sarai al sicuro nei confronti della possibile formazione di condensa interstiziale.
Se la tua ricerca è invece orientata ad una soluzione con caratteristiche differenti, potresti valutare questi ulteriori suggerimenti.
Per un materiale che sia traspirante ed igroscopico (ovvero con la capacità di trattenere e rilasciare umidità nell’aria), resistente al fuoco, di facile applicazione, riciclabile e anallergico il nostro consiglio è quello di valutare il pannello Multipor di Ytong, disponibile anche nella versione Compact (30 mm).
Se pensi all’utilizzo di isolanti fibrosi (come le lane) ti consigliamo di scegliere la soluzione della controparete a secco, che dovrai realizzare installando una struttura metallica o in legno e successivamente rivestire con delle lastre in gessofibra o cartongesso.
L’interno della tua controparete potrà essere riempito con lana minerale di roccia o di vetro, con fibre di poliestere, con pannelli di lana di pecora o fibra di legno oppure con la tecnologia degli iperisolanti riflettenti. Le contropareti richiedono una maggiore professionalità nell’esecuzione dell’intervento ed in presenza di materiali fibrosi richiedono alcuni accorgimenti per evitare la formazione di condensa interstiziale, un problema che potrebbe non essere visibile per molto tempo perché nascosto dalla controparete, ma molto dannoso per la salute del tuo ambiente e controproduttivo per il tuo isolamento termico.
Con gli isolanti riflettenti questo problema viene efficacemente risolto e dal punto di vista termico puoi ottenere un notevole risultato, per cui quando parliamo di contropareti il nostro suggerimento è quello di valutare prima di tutto questa categoria di materiali, costituiti da fogli di alluminio, polietilene e aria.
Per la realizzazione di una controparete dovrai sostenere un maggior costo sia di installazione che di materiali, mentre potresti avere dei vantaggi aggiuntivi per quanto riguarda il passaggio degli impianti oppure per l’isolamento e la correzione acustica.
Come avrai capito le soluzioni e le valutazioni da fare sono tante, ma se la finalità del tuo progetto è quella di ottenere il miglior risultato con la minima spesa allora scegli senza ulteriori dubbi una soluzione di isolamento a cappotto interno tradizionale, con pannelli incollati a parete e rasatura della superficie: inizia da subito a risparmiare sui consumi e soprattutto ad ottenere una sensazione di comfort e calore dalle tue pareti.