Il martello è uno strumento antichissimo, che accompagna l’uomo fin dalla preistoria.

In origine infatti l’uomo utilizzava semplici pietre al fine di colpire e lavorare altri oggetti e successivamente, aggiungendo un manico in legno, intuì la maggiore efficacia che poteva ottenere aumentando la forza di ogni singolo colpo. Parliamo di 30.000 anni fa, stando ai ritrovamenti archeologici di datazione più antica.

Nel tempo poi sono arrivati i metalli, che hanno contribuito all’evoluzione dei martelli: bronzo, ferro e acciaio hanno permesso di ottenere oggetti sempre più maneggevoli, ma con la primaria funzione di sempre: colpire e battere altri materiali.

In edilizia possiamo sicuramente pensare all’utilizzo dei martelli per la lavorazione del legname e della pietra, con cui l’uomo ha creato opere ancora oggi esistenti.

Dobbiamo sicuramente sottolineare che, insieme ai martelli, è stata indispensabile l’evoluzione delle spine e dei chiodi, per realizzare giunzioni resistenti tra materiali, proprio grazie ai colpi assestati dai carpentieri; allo stesso tempo, molte lavorazioni sono state possibili grazie all’impiego combinato di punte e scalpelli, che richiedono di essere colpiti da uno strumento resistente, in grado di assestare colpi ripetuti e precisi.

La forma attuale del martello è quindi legata alla sua evoluzione nel tempo ed alle aree geografiche, che per diverse ragioni richiedevano lo sviluppo di tipologie di martelli con caratteristiche differenziate, in modo da poter assolvere a più funzioni con un unico strumento.


La prima forma del martello è quella semplice rettangolare, che ancora oggi viene utilizzata con il nome di mazza, o mazzetta.
Si poteva ottenere da uno stampo di forma regolare e, variandone la dimensione, se ne poteva facilmente modificare il peso.
Con questa tipologia di forma, il martello è efficace per i lavori in cui serve colpire direttamente un oggetto con molta forza, senza particolare precisione, avendo una superficie ampia e la possibilità di utilizzare entrambe le facce: l’usura è quindi ridotta, così come la possibilità di danneggiarsi.

Le mazze hanno generalmente un peso maggiore (4-5 kg, in passato anche di più) ed un manico lungo, da impugnare con entrambe le mani. Le mazzette hanno un peso più contenuto (circa 1 kg) ed un manico corto.

Le mazze trovano largo impiego in tutte le lavorazioni in cui è necessario percuotere con grande forza altri oggetti, come ad esempio per spingere pali nel terreno o spaccare rocce di grandi dimensioni. Le mazze sono state largamente utilizzate anche per la forgiatura di oggetti metallici nelle fucine.

Tuttavia per poter svolgere alcune lavorazioni è stato necessario introdurre uno strumento più maneggevole, con un peso inferiore, che consentisse un utilizzo prolungato e di maggior precisione.

In edilizia nel corso degli ultimi 150 anni le tecnologie costruttive hanno richiesto la capacità di costruire casseformi per il contenimento del calcestruzzo, ed il martello è ancora oggi lo strumento più adatto per svolgere questo lavoro.

Nascono quindi i martelli da carpentiere, adatti per poter inchiodare con punte in ferro tavole e tronchi di legno, che uniscono maneggevolezza e doppia funzionalità, nello stesso strumento.

Questo tipo di martello ha mediamente un peso di 300-400 gr ed un manico di media lunghezza.

La sua particolarità inoltre è quella di avere un lato adatto a colpire, ma il lato opposto sagomato con 2 punte, in modo da poter essere utilizzato come leva per l’estrazione dei chiodi, quando necessario.

Ci sono martelli che presentano una curvatura molto accentuata, che migliorano la capacità di effettuare una rotazione nel momento in cui vengono utilizzati come leve (è il caso del martello Americano, claw hammer); oppure martelli che presentano un’unghia posteriore molto più accentuata, utile nella lavorazione delle coperture in legno.

In epoca recente, il martello è stato ulteriormente migliorato, con la possibilità di avere la sagomatura di un inserto magnetico, con il quale raccogliere i chiodi in ferro.

Il legame tra martello è costruzioni è molto profondo e questo strumento è stato spesso ottimizzato per la lavorazione della roccia: esistono tipologie di martelli che hanno una sagomatura specifica che permette da un lato di colpire, ma dall’altro di spaccare con precisione oppure di creare fenditure, con una penna appuntita oppure piatta. I nomi con cui vengono chiamati questi attrezzi sono piccozzini oppure martelline, spesso accompagnati dal nome di una città o regione che ne ha visto il maggior sviluppo (martellina Catania, ad esempio).

Esistono poi martelli con un peso ed una dimensione ancora inferiore, per lavorazioni di precisione ancora più accurata, come il martello tedesco da 100-200 gr, che presenta da un lato la sagomatura regolare e dall’altro una forma più rastremata. Questi oggetti trovano impiego sia per le decorazioni, che per l’assemblaggio di arredi.



Escludendo l’acciaio, oggi è possibile trovare anche altri materiali con cui vengon realizzati i martelli, con specifiche funzioni che ne consentono un utilizzo ancora più specifico.

Esistono infatti martelli (o meglio, mazze, chiamate anche mazzuole) realizzati completamente in gomma, che possono essere utilizzati per colpire superfici delicate come pavimenti o vetri, nelle fasi di posa e livellamento; oppure martelli da utilizzare in ambito impiantistico, con superfici che isolano dalle scariche elettriche.

Infine i martelli hanno subito un’evoluzione anche nel settore degli elettroutensili. Tuttavia è bene ricordare che i martelli elettrici hanno principalmente la funzione di demolizione, tramite l’applicazione di una forza meccanica costante con colpi di punta o scalpello ripetuti e precisi, che richiamano in questo senso il legame con il martello tradizionale.

L'evoluzione del martello si è allargata anche al suo manico, che spesso costituisce l'elemento "debole" e soggetto a rotture.
Da sempre il manico è stato realizzato in legno, in quanto facilmente sostituibile, leggero, deformabile ed in grado di ammortizzare la spinta dei colpi sugli arti, comodo e più idoneo per un'impugnatura prolungata.

Oggi è possibile trovare manici realizzati in materiali compositi o in fibra di vetro, che per essere utilizzati devono essere compatibili con il foro per il manico, in quanto a differenza di quelli in legno non si possono modificare. 
Esistono manici di diversa lunghezza e tipologie, oppure martelli con il manico in fibra pressofuso già inserito in fase di produzione. 
Le ultime tecnologie permettono di avere martelli realizzati in leghe di materiali differenti, che conferiscono leggerezza e forme più elaborate, dove spesso la testa ed il manico costiutiscono un corpo unico